
CELEBRIAMO LA NOSTRA STORIA
60 anni di poliziano
Il 30 Giugno del 1961, Dino Carletti acquista un appezzamento di terreno di 22 ettari con un podere mezzadrile a Gracciano di Montepulciano.
Dino e Federico hanno iniziato a scrivere una storia di Passione, di Crescita, e quest’anno, il 30 Giugno del 2021 i figli di Federico, Francesco e Maria Stella, iniziano a progettare il futuro di Poliziano.
I Territori
L’obbiettivo primario è sempre stato quello di acquisire appezzamenti a Montepulciano od in altri territori qualitativamente idonei alla produzione di ottimi vini; ecco la Maremma nel 1997, Cortona nel 2000 ed i Pozzi acquistati nel 1993 e reimpiantati nel 2017.



Parola d’ordine: Qualità. Filosofia: essere produttori di uve e trasformarle in vini qualitativamente elevati. Da queste due volontà, è nata l’esigenza di investire in terreni e territori diversi ma sempre ugualmente vocati.
Abbiamo sempre rispettato l’espressione del territorio e pertanto ogni nostro vino viene prodotto solamente dalle uve della propria denominazione e soprattutto soltanto di provenienza aziendale.
I Vigneti
Anche la viticultura è stata sempre curata con l’ottica di avere la massima qualità possibile.
Negli anni sono cambiati i sesti d’impianto, con aumento della densità e ultimamente con un riequilibrio della medesima, a causa del riscaldamento globale.
Sono stati scelti cloni e portinnesti idonei, la coltivazione è divenuta biologica, anche se non ancora certificata, ed i territori scelti sono negli ultimi anni ad un’altitudine maggiore per evitare il grande caldo estivo ormai consueto.

Nel primo appezzamento acquistato esistevano ancora le vite maritate agli aceri, ricordo delle sistemazioni mezzadrili. Noi abbiamo iniziato con una organizzazione molto semplice per la produzione dei vini in cisterna e damigiane con sesti molto larghi e senza una specifica selezione clonale.
Dopo studi ed esperienze nei vigneti delle grandi zone di produzione del mondo, abbiamo aumentato la densità degli impianti, iniziato ad effettuare una nostra selezione clonale di Prugnolo Gentile, e testato nuovi cloni di Sangiovese.
Negli ultimi 20 anni, vista la problematica del riscaldamento globale, siamo intervenuti sulla densità, riequilibrandola a 4000\5000 piante per ettaro, e sull’allevamento della pianta alzando la palizzata fogliare.

La gestione della chioma, è stata completamente trasformata, con ombreggiamento dei grappoli nei momenti più torridi ed arieggiamento degli stessi durante la fase terminale della maturazione.
Per il futuro stiamo valutando nuovi cloni e nuove varietà più performanti al nuovo momento climatico e storico.
Negli ultimi 15 anni ci siamo appassionati alla coltivazione biologica, iniziando dalla cessazione all’uso dei fertilizzanti chimici, ai diserbi e agli insetticidi. Il tutto è stato sostituito rispettivamente con fertilizzanti organici, scerbatura meccanica e prodotti non insetticidi, come i feromoni e gli insetti antagonisti.


Per ultimo abbiamo del tutto eliminato gli anticrittogamici, sistemici e citotropici, ed ormai consapevoli che la coltivazione biologica è compatibile con lo standard qualitativo dell’uva, da noi richiesto ci stiamo convertendo alla certificazione organica.
Siamo certi che i nostri vini prodotti in un vigneto vivo, fertile, sostenibile, non inquinato dai prodotti chimici, miglioreranno ulteriormente.
I Vini
Grande cura della qualità, della tipicità, del territorio nelle etichette sia vecchie che nuove.
La prima annata di produzione del Vino Nobile di Montepulciano risale al 1968, quella dell’Asinone al 1983 e delle nuove Le Caggiole al 2015.

La ricerca della qualità è stata la bussola di tutti i 60 anni di storia di Poliziano.
Negli ultimi anni abbiamo affinato tutte le tecniche per migliorarla, salvaguardando la tipicità dei nostri prodotti.
La vendemmia è sempre manuale, con selezioni in vigna molto accurata e raccolta in piccole casse che poi vengono portare in cantina per una seconda e ancora più precisa e rigorosa selezione dei singoli acini.

La fermentazione e le estrazioni dalle bucce sono sempre più delicate, i lievi usati sono di provenienza aziendale, l’affinamento è seguito nelle varie tipologie di legno senza che nessuno abbia una forte predominanza.
Nessuna biotecnologia viene utilizzata nei nostri vini, che subiscono solo una leggera filtrazione pre-imbottigliamento.
Negli ultimi anni abbiamo inoltre intrapreso uno studio geologico e pedologico di tutti i nostri appezzamenti, e questo ci ha permesso di capire ancora meglio l’originalità dei nostri CRU Asinone e Caggiole. Entrambi prodotti in terreni di origine Pliocenici (Zancleani-Piacenziani) con percentuali ben diverse di argille e sabbie, che definiscono perfettamente originalità, qualità e tipicità di questi prodotti.



Ampliando gli studi stiamo catalogando gli appezzamenti di origine Pleistocenica (la zona di Valiano) che ci permetteranno di caratterizzare probabilmente altri CRU.
Questi studi sono stati veramente di grande importanza, perchè ci hanno confermato come i territori abbiano una fortissima influenza sulle manifestazione organolettiche dei vini e la rinascita del Caggiole è legata a tutto ciò.